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Prossimi appuntamenti

MAMbo, foyer
20 febbraio - 15 marzo 2020

ULTRABANDIERE

Il progetto ULTRABANDIERE nasce nel novembre 2017 a Torino all’interno dello Spazio Popolare Neruda, un’occupazione abitativa atipica, nella quale convivono circa 150 persone, con molti nuclei familiari e un’alta presenza di bambini.
Insieme agli abitanti sono state immaginate, disegnate e poi cucite quattordici bandiere in stoffa che raccontano storie, pensieri, sogni e ricordi dei loro autori. Questi manufatti non sono più “solo” bandiere, ma “ultra”-bandiere. Si trasformano in altro, stratificando significati: sono arazzi, tappeti, lenzuola o tovaglie... Non più vessilli identitari ma narrazioni aperte, che ognuno può leggere e interpretare a suo modo.

Il progetto si è concluso in primavera (maggio 2019) con l’installazione delle bandiere all’interno del luogo in cui sono state create, lo Spazio Popolare Neruda. L’allestimento ha preso spunto dalle feste in cui le bandiere Asafo vengono esposte per le strade in Ghana, proponendo un installazione densa e stratificata di colori e narrazioni.

A seguire l’installazione è uscita dal suo contesto naturale per essere esposta in musei e fondazioni di arte contemporanea per creare un ponte tra ambiti, persone e narrazioni differenti. Insieme alle bandiere, nei contesti museali, il racconto degli abitanti dell’occupazione abitativa accompagna l’installazione concependo queste stoffe colorate come il supporto per una narrazione principalmente orale.

ULTRABANDIERE, a cura di Guerrilla Spam e Mattia Branca in collaborazione con CHEAP Street Poster Art, arriva al MAMbo con un talk di apertura il 20 febbraio 2020 alle h 18.00. Partecipano Fabiola Naldi (docente e storica dell'arte), Guerrilla Spam e Mattia Branca (curatori del progetto), Flavia Tommasini (CHEAP), Siaka Dibba, autore di una bandiera e abitante dello Spazio Popolare Neruda. Introduce Lorenzo Balbi (direttore artistico MAMbo).
L'installazione rimane visibile nel foyer del museo fino al 15 marzo 2020.

Il futuro delle “ultrabandiere” non è fissato o programmato: continueranno ad agire nello spazio in modi nuovi e differenti parallelamente alla volontà dei suoi autori o alle eventualità del caso come “opere vive”, non ancora concluse, e in continuo mutamento